Sybil – Labirinti di donna

dal 09/09/2021 al 15/09/2021

Date e orari spettacoli

17:45
19:35
21:25

Sibyl ha abbandonato la scrittura per diventare psicologa, ma con il tempo la voglia di scrivere è tornata: dunque la donna chiude le terapie in corso con i suoi pazienti e comincia a immaginare la trama del suo nuovo romanzo. Ma a sorpresa una giovane attrice, Margot, la contatta telefonicamente con voce disperata: è incinta del coprotagonista del film che sta girando, e la compagna ufficiale dell’attore è proprio la regista di quel film.
Per motivi che nemmeno lei sa spiegarsi, Sibyl prende in cura questa unica e ultima paziente, e diventa per lei un punto di riferimento imprescindibile soprattutto per quanto riguarda la scelta della ragazza se abortire o portare avanti la gravidanza. In realtà anche per Sibyl Margot diventa a poco a poco necessaria, con una sorta di transfert alla rovescia. La psicologa/scrittrice, che ha alle spalle una gravidanza problematica e un passato di alcolista, si identifica fin troppo nella sua paziente.

Sibyl, il cui titolo rimanda subito a quello quasi identico del memorabile film di Daniel Petrie su una paziente psichiatrica dalle multiple personalità, affronta un tema infinitamente ripetuto nel cinema: quello del doppio, che in questo come in molti altri casi prende forma femminile, con una donna più adulta e una più giovane al centro della narrazione.

La regista neoquarantenne Justine Triet mette una grande quantità di carne al fuoco: personaggi, temi – la passione, i rapporti di coppia, la rivalità femminile, la maternità, il vampirismo artistico, la natura elusiva della creatività, la promiscuità del mondo del cinema – e generi – commedia, melodramma romantico, dramma psicologico. Ma il troppo stroppia, e nessuno di questi argomenti o toni narrativi è messo a fuoco in modo chiaro o veramente innovativo.

Sabato 11 e domenica 12 sett. 1° 19:40 2° 21:30

In programmazione

dal 09/09/2021 al 15/09/2021

Date e orari spettacoli

17:45
19:35
21:25

Sibyl ha abbandonato la scrittura per diventare psicologa, ma con il tempo la voglia di scrivere è tornata: dunque la donna chiude le terapie in corso con i suoi pazienti e comincia a immaginare la trama del suo nuovo romanzo. Ma a sorpresa una giovane attrice, Margot, la contatta telefonicamente con voce disperata: è incinta del coprotagonista del film che sta girando, e la compagna ufficiale dell’attore è proprio la regista di quel film.
Per motivi che nemmeno lei sa spiegarsi, Sibyl prende in cura questa unica e ultima paziente, e diventa per lei un punto di riferimento imprescindibile soprattutto per quanto riguarda la scelta della ragazza se abortire o portare avanti la gravidanza. In realtà anche per Sibyl Margot diventa a poco a poco necessaria, con una sorta di transfert alla rovescia. La psicologa/scrittrice, che ha alle spalle una gravidanza problematica e un passato di alcolista, si identifica fin troppo nella sua paziente.

Sibyl, il cui titolo rimanda subito a quello quasi identico del memorabile film di Daniel Petrie su una paziente psichiatrica dalle multiple personalità, affronta un tema infinitamente ripetuto nel cinema: quello del doppio, che in questo come in molti altri casi prende forma femminile, con una donna più adulta e una più giovane al centro della narrazione.

La regista neoquarantenne Justine Triet mette una grande quantità di carne al fuoco: personaggi, temi – la passione, i rapporti di coppia, la rivalità femminile, la maternità, il vampirismo artistico, la natura elusiva della creatività, la promiscuità del mondo del cinema – e generi – commedia, melodramma romantico, dramma psicologico. Ma il troppo stroppia, e nessuno di questi argomenti o toni narrativi è messo a fuoco in modo chiaro o veramente innovativo.

Sabato 11 e domenica 12 sett. 1° 19:40 2° 21:30